Cosa facciamo

Revet raccoglie, seleziona e prepara per il riciclo gli imballaggi di plastica, vetro, alluminio, acciaio e tetrapak differenziati dai cittadini toscani. Inoltre ricicla direttamente la componente poliolefinica estratta dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica. L’industria del riciclo e l’economia circolare trovano dunque in Revet il punto di riferimento dell’Italia centrale. 

 

La raccolta differenziata è una fase importante, ma è solo la punta dell’iceberg di un processo industriale che richiede mezzi, competenze, professionalità specifiche e impianti dedicati per poter reintrodurre le materie nei cicli produttivi.

Solo a queste condizioni la materia continua a vivere in modo utile.

Attraverso 22mila contenitori sparsi sul territorio toscano, Revet serve l’80% dei cittadini toscani, residenti in quasi 200 comuni.  E lo fa con una raccolta automatizzata ed efficiente che permette di compiere il primo passo verso la realizzazione di una vera economia circolare. Infatti grazie al sistema di navigazione sviluppato insieme a fornitori all’avanguardia, Revet è oggi in grado di certificare in tempo reale ai gestori ogni singolo servizio, ottimizzando la raccolta e fornendo al cliente la possibilità di gestire immediatamente qualsiasi segnalazione.
Il parco mezzi è composto da furgoni, motrici e autotreni scarrabili, autocompattatori, scarrabili a tenuta e press container, cassoni a cielo aperto e con coperchio, walking floor e semirimorchi centinati, ma Revet si avvale anche del supporto di cooperative di trasportatori ai quali ha affidato parte dei servizi di raccolta, esercitando un controllo capillare sulla qualità del lavoro e sull’efficienza dei servizi effettuati

La Toscana e Revet possono vantare una filiera industriale del riciclo completa e che non ha paragoni in Italia.

Una volta scaricato nei capannoni Revet, il materiale raccolto in modo differenziato dai cittadini o prelevato dalle aziende, viene sottoposto a tutta una serie di processi selettivi che consentono alla fine di avere materiale omogeneo e imballato, pronto per essere riciclato nei propri impianti per la Produzione del granulo o in quelli di altre industrie del riciclo. Questo è quello che si intende quando si parla di selezione finalizzata al riciclaggio.

Il primo processo a cui il materiale viene sottoposto è la macchina aprisacco, che consente appunto di aprire i sacchetti e liberare il materiale che vi si trova dentro: questa operazione, effettuata attraverso dei veri e propri denti metallici, è fondamentale e propedeutica a tutte le successive fasi di selezione. La macchina aprisacco ha anche la funzione di dosare la giusta quantità di materiale che confluisce nel primo rullo che termina la sua corsa in un vaglio a tamburo rotante. Qui si effettua una prima selezione attraverso una successione di fori dimensionali. In questo modo si separa il materiale ingombrante, da quello medio e da quello fine. Il materiale ingombrante viene avviato a una selezione manuale finale, mentre gli imballaggi di medie dimensioni continuano il loro viaggio verso le selezioni successive.

Il materiale leggero (plastiche, tetrapak, alluminio) viene aspirato e condotto all’impianto di selezione del css, mentre vetro e acciaio vengono separati per mezzo di calamite che attraggono l’acciaio e la banda stagnata, lasciando che il vetro subisca un’ultima selezione manuale. Il vetro a questo punto viene caricato e trasportato a Empoli, dove l’azienda socia Vetro Revet, sottopone i rottami di vetro ad un’ultima pulizia prima di inviare il ‘pronto forno’ in vetreria.

Allo stesso modo i barattoli in acciaio vengono avviati in fonderia per il riciclo. Il materiale leggero prosegue invece il suo viaggio: l’alluminio è separato tramite una macchina a induzione che sfrutta il principio di Gauss, viene quindi imballato e mandato in altre fonderia per essere riciclato. Plastiche e tetrapak sono invece divise da una serie di selettori meccanici e ottici in successione. Le balle omogenee di tetrapak sono inviate a riciclo in un impianto specifico per il riciclo dell’intera fibra cellulosica del tetrapak (circa il 75%) situato nella provincia di Lucca.

Le plastiche sono invece selezionate per tipologia (pet, hdpe, ldpe, pp, ps…) e per colore (pet trasparente, azzurrato, colorato) e avviate a riciclo presso le aziende consorziate col sistema Corepla.

Il Riciclo

Dopo la selezione degli imballaggi di plastica per tipologia di polimero e per colore, resta una grande massa indistinta di imballaggi di plastica mista: è la frazione più critica (quel plasmix che oggi rappresenta oltre il 55% in peso degli imballaggi plastici raccolti). Revet nel suo moderno impianto di riciclo dotato di due linee parallele è in grado di estrarre la componente poliolefinica e riciclarla direttamente. Alla fine del percorso sarà trasformata in granuli adatti allo stampaggio di qualsiasi manufatto plastico anche di alta gamma.

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Stoccaggio

Lo stabilimento Revet insiste su un’area di oltre 90mila metri quadrati, situato in posizione strategica rispetto alle principali vie di comunicazione della Toscana. Le superfici coperte disponibili per ospitare impianti e stoccaggi sono circa 27mila metri quadrati ai quali si aggiungono le aree a disposizione nei centri satellite dislocati nel territorio regionale. Nel 2021 insieme alla controllante Alia Servizi Ambientali Spa sono stati acquistati altri 19 ettari adiacenti allo stabilimento di Pontedera.

L’ampia disponibilità di aree di stoccaggio permette a Revet di far fronte in modo flessibile e dinamico alle molteplici esigenze dei clienti e di garantire la massima attenzione ai criteri di sicurezza e trasparenza in tutte le fasi di trasporto, stoccaggio, selezione e avvio al riciclo dei materiali presi in carico.

Revet dispone direttamente e tramite propri partner di impianti appositamente autorizzati allo stoccaggio, trattamento e preparazione per il riciclo di materiali derivate dalle raccolte differenziate delle attività produttive.

Il servizio, a ciclo completo, inizia al momento della raccolta e del ritiro, preceduto da un sopralluogo dei nostri tecnici per la verifica delle tipologie di materiali e la sua eventuale campionatura finalizzata a individuare il processo più adatto.

Soddisfazione del cliente, utilizzo di metodologie e tecnologie affidabili e sicure, controllo dell’impatto ambientale legato alla verifica della natura dei materiali raccolti, gestione con la massima attenzione ai criteri di sicurezza nelle fasi di trasporto, stoccaggio, selezione e preparazione per il riciclo, rappresentano l’eccellenza del sistema Revet, che si avvale della Certificazione del sistema di gestione integrato Qualità, Ambiente, Sicurezza ed Energia secondo le norme previste dalla UNI EN ISO 9001:2015, UNI EN ISO 14001:2015,  UNI ISO 45001:2018 e UNI CEI EN ISO 50001:2018.

Avere un sistema di gestione integrato per Revet SpA vuol dire essenzialmente avere un’organizzazione che condivida ed implementi a tutti i livelli principi e valori.

Lo scopo del sistema di gestione integrati di Revet SpA, nell’ottica della gestione aziendale significa avere pieno controllo sull’azienda, attraverso:

  • la corretta identificazione ed il monitoraggio dei processi
  • la chiara definizione degli obiettivi da raggiungere
  • l’adozione di metodi di lavoro standardizzati
  • il miglioramento continuo delle proprie performances
  • la valorizzazione delle risorse umane

ll valore aggiunto apportato all’azienda dall’adozione di tali modelli di gestione è stato nel corso degli anni, sia strategico, in termini di:

  • miglioramento dell’immagine aziendale
  • aumento della soddisfazione dei propri clienti,
  • aumento della visibilità nei confronti dei propri fornitori e dei propri stakeholder

sia economico in termini di regolare valutazione dell’adeguatezza, dell’efficacia e dell’efficienza dei propri processi rispetto alla politica ed ali obiettivi aziendali.

 

Revet S.p.A. P.IVA 03759560489 - Viale America, 104 - 56025 Pontedera (PI) - Società soggetta a Direzione e Coordinamento di Alia Servizi Ambientali SpA