Rimborsi all’impresa che ha acquistato prodotti fatti con materiali riciclati
Se il materiale riciclato non torna sul mercato e qualcuno non lo riacquista, l’economia circolare non si compie. Per questo motivo è una buona notizia quanto previsto dal decreto firmato lo scorso 6 ottobre e pubblicato in gazzetta in questi giorni, che assegna un plafond di 10 milioni di euro a favore di chi ha acquistato prodotti in materiale riciclato.
Le imprese che nel 2020 hanno infatti utilizzato materiali e prodotti riciclati hanno tempo fino al 21 febbraio per chiedere rimborsi fino a un massimo di 10 mila euro ciascuno.
ll bonus sarà riconosciuto sotto forma di credito di imposta e potrà coprire il 25% della spesa sostenuta per l’acquisto dei prodotti riciclati.
La disposizione pubblicata sulla Gazzetta ufficiale il 15 dicembre definisce i requisiti tecnici e le certificazioni idonee ad attestare le tipologie di materie e prodotti riciclati che hanno accesso all’agevolazione. Il credito infatti verrà riconosciuto alle imprese che hanno utilizzato prodotti semilavorati o finiti derivanti per almeno il 75% della loro composizione dal riciclo di rifiuti o rottami.
Le etichette o certificazioni di prodotto da allegare alla domanda dovranno essere rilasciate da un organismo di valutazione della conformità, accreditato ai sensi del regolamento Ue 765/2008. In alternativa si potrà allegare una dichiarazione ambientale di prodotto conforme alla norma UNI EN 15804 o alla norma UNI EN ISO 14025, che attesti il contenuto di riciclato.
Il rimborso sarà corrisposto secondo l’ordine di presentazione delle domande ammissibili, nel limite complessivo di 10 milioni di euro messi a copertura della misura.
Sul sito del Mite sono già disponibili i moduli facsimile per la presentazione della domanda di concessione del contributo.